… i confini delle nostre abitazioni paiono farsi sempre più stretti …

Quando, in queste belle mattine di sole, la luce entra dalle alte vetrate della chiesa ed illumina tutta la navata, non posso fare a meno di notare la polvere che si sta depositando copiosa sulle larghe panche che da troppo tempo non ospitano più alcun fedele. Ho pensato che non prenderò lo straccio per ripulirle, non le pulirò … almeno non subito. 
Non lo farò perché, se è vero che tutti noi siamo coperti da un velo di malinconia, è anche vero che ciò che sta accadendo in questo tempo è  commovente quanto inaspettato: In questi giorni dove i confini delle nostre abitazioni paiono farsi sempre più stretti,  le occasioni per sentire gli amici più cari sembrano moltiplicarsi. Quelli che una volta erano saluti veloci, oggi diventano serene chiacchierate. Il desiderio di vederci, di sentire la nostra voce, di sorridere in amicizia è più forte di ogni limite e di ogni vincolo… la parola “Compagnia” sta toccando la nostra carne, come mai prima d’ora!
Con questa confidenza, caro amico, desidero condividere con te una lettera che mi giunge da un amico sacerdote che è parroco a New York. 
Se apri il link della Messa di Pasqua che ti allego qua sotto, puoi vederne il volto, ma soprattutto cogliere il suo accento bresciano. Padre Angelo, sacerdote Missionario Scalabriniano forse, mai avrebbe pensato di essere inviato missionario nella “Grande Mela” ed in una parrocchia nel posto più gettonato di Manhattan…nel luogo dove l’onnipotenza dell’uomo è manifestata con ridondanza… eppure la Provvidenza, che supera ogni umana misura e previsione, ha reso la sua presenza inaspettatamente preziosa. 
Ricambiamo i suoi saluti … stupiti dall’evidenza che, in Cristo, la nostra fraternità deborda ogni limite di spazio e di tempo…
Caro don Giacomo, 
In questo momento difficile e tremendo, in cui il mondo intero si ritrova a vivere, penso anche a te e alla tua comunità di Groppello. Per i tanti che non mi conoscono sono padre Angelo, un religioso missionario dei padri Scalabriniani originario della bassa bresciana ed ora a New York.In queste settimane, anche se lontano dalla nostra realtà italiana, non ho potuto fare a meno di pensare alle tante notizie che ogni giorno bombardano la nostra vita. E’ davvero triste sapere di quanta sofferenza e dolore molte famiglie oggi sono coinvolte. 
Pensando anche a te caro don Giacomo e alla tua gente, non  posso che ogni giorno ricordarvi nelle mie preghiere. 
A New York sembra di vivere in un film surreale. New York conosciuta come la città che non dorme mai…nelle ultime settimane sembra essere caduta in un sonno profondo. Central Park, Time Square, Wall Street sono ormai deserti da giorni. Nel  West Village, considerato il cuore di Manhattan e dove si trova la mia parrocchia: Madonna di Pompei, siamo rimasti in pochi. Chi ha potuto ha scelto di abbandonare la città e rifugiarsi nelle seconde case come quelle di campagna o in riva al mare. Poche sono le persone che escono, solamente per strette necessita
Questa grave situazione a livello mondiale può fare suscitare i sentimenti piu negativi di scoraggiamento verso il momento presente e magari anche verso la fede…
Eppure succedono cose che mi confermano che ancora una volta la Fede, la fiducia nel Signore diventano il vero e grande sostegno della nostra vita.  
“Senza di me non potete fare nulla” (Gv, 15,5).
Caro don Giacomo ed amici della parrocchia di Groppello, nella speranza gioiosa di vedervi presto, vi auguro buona vita nel Signore. 
Pregate per me ed io preghero per voi. 
Con amicizia 
Padre Angelo

 

Un saluto da suor Loredana

Ciao Don Giacomo
è da un po’ di tempo che desideravo raggiungerti e con te tutta la gente di Groppello…che ormai è la mia seconda comunità!
Noi Suore non siamo impegnate in prima linea negli ospedali o dove c’è un ammalato da curare…Ma siamo in prima linea nella preghiera quotidiana che vuole raggiungere ogni persona e ogni famiglia..
Ogni giorno, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 facciamo l’adorazione, ci alterniamo davanti al Santissimo per una preghiera che vuole invocare forza, conforto, vicinanza e sostegno.
Inoltre, con tutto il mondo salesiano facciamo ininterrottamente la novena a Maria Ausiliatrice, la Madonna dei tempi difficili, come la chiamava Don Bosco.
Siamo presenti anche noi ai nostri giovani con lezioni quotidiane e alle nostre Universitarie con proposte diversificate.
Iniziamo la nostra giornata con la partecipazione alla Messa del Papa..io poi seguo la tua celebrazione perchè voglio essere lì nella “nostra” bella Parrocchia, e la tua riflessione quotidiana alimenta la mia fede e dà il via alla mia giornata di lavoro
Non è un momento facile neppure per noi Suore. Siamo in tante e ci aiutiamo anche con il rispetto delle norme che sono indicate per tutti.
Stiamo vivendo questo periodo pasquale con grande intensità, nella certezza che il Signore Risorto è qui con noi…ci tiene compagnia e cammina con noi!
Ciao Don Giacomo! Un abbraccio a te e..a tutta Groppello e..sentitevi ricordati ogni giorno
La suora

Vicini alla Pasqua!

Ciao,
nell’approssimarsi della Settimana Santa ancora un altro regalo è offerto alla nostra compagnia di amici:
potrai leggere qua sotto le accorate righe che ha voluto scriverci Valentina. Conosciuta da tutti noi: mamma, catechista, amica, volontaria in oratorio; Valentina è medico, da poco il suo ambulatorio è a Groppello e così opera in prima linea nelle nostre case ed al capezzale di tanti nostri amici.
Grazie per questo gesto di confidenza che ha voluto donarci.

Per quanto riguarda le celebrazioni Pasquali ho riflettuto sulla opportunità di celebrare i riti della settimana santa … in fondo sono trasmessi anche dal nostro vescovo e dal Papa.
Eppure la chiesa di Groppello non è rimasta priva delle Celebrazioni Pasquali neppure in tempi di guerra, neppure sotto i bombardamenti e nemmeno in tempi di agitazioni politiche e sociali.
Magari in tono un po’ sommesso e con tutti i limiti di questo sgangherato parroco, ma Groppello avrà anche quest’anno i riti della passione e celebrerà la Pasqua

… e le nostre campane continueranno a suonare!

 

Ciao Don,
eccomi qui a scriverti due righe su questo momento e, cosa dirti… che sicuramente tre mesi fa, quando ho iniziato l’incarico provvisorio, non mi sarei certo aspettata di dovermi trovare ad affrontare una situazione così difficile sia dal punto di vista professionale che umano.

Fino ad ora ho lavorato tutti i giorni cercando di dare il meglio di me e di stare vicino a tutti i pazienti che ho incontrato in ambulatorio, ma la cosa più difficile da affrontare è stata la paura che tutte queste persone avevano quando gli dicevo che dovevo ricoverarle perché forse, la loro polmonite era da coronavirus; il terrore nei loro occhi di non poter tornare dalle loro famiglie mi bloccava ma dovevo farmi forza e cercare di rassicurarli, convincendoli che questa era la cosa migliore per loro e che, solo con le cure giuste e fatte in tempo, potevano guarire.

Ti confesso che ci sono stati dei giorni in cui il morale era sotto i piedi perché pensavo alle persone anziane ammalate, sole nei letti d’ospedale e alle loro famiglie che a casa, forse soffrivano ancora di più per non poter essere vicine ai loro cari.

Quando poi la sera tornavo a casa passando davanti all’ospedale di Treviglio, con le strade deserte e il silenzio che era ovunque, mi chiedevo quando mai sarebbe finita, perché per noi medici non riuscire ad aiutare le persone vuol dire sconfitta …
Sai sono stata anche sgridata dalle mie colleghe perché continuavo a visitare i pazienti, ma se non facevo così voleva dire che dovevano aspettare giorni prima di vedere un’ambulanza, perché purtroppo, dopo la chiamata, potevano passare anche 12 ore prima che arrivassero a dare loro assistenza. E quindi voleva dire lasciarle sole.

Lo so, forse sono stata incosciente, ma in quei momenti non ci pensi e la sola cosa che ti gira in testa è che in qualche modo tu puoi essere d’aiuto…

Non è stato facile e non lo saranno nemmeno i prossimi giorni, perché quando sembra che tutto vada bene ti arriva la notizia che un tuo collega pronto ad iniziare una nuova strada è intubato al Papa Giovanni ed è grave e, a quel punto, vieni travolto da un senso di tristezza e angoscia che non puoi descrivere, ma allo stesso tempo ti scrive un’amica che ti manda un’immagine con la scritta: “che voglia: di un tuo abbraccio e di sentirmi dire che andrà tutto bene” e a quel punto fai un sospirone e le dici che andrà tutto bene, che dovremo solo avere pazienza e poi torneremo ad abbracciarci e a sorridere e quando ripenseremo a questo momento dovremo fermarci e riflettere a cosa in questa quarantena ci è mancato realmente e a tutto ciò che di bello ci circonda.

Lo so che il momento è difficile e faticoso ma quello che mi fa andare avanti è un semplice messaggio di ringraziamento da parte di un paziente o quello di un amico che ti chiede come stai e se va tutto bene; alla fine, anche se non siamo tutti nella stessa stanza, non siamo soli e solo in questo modo potremo superare questa difficile situazione.

Valentina

VISITA VIRTUALE DELL’ ORATORIO DI S. ANTONIO

Questo VIRTUAL TOUR ci permette di scoprire fin nei minimi particolari un prezioso bene artistico della prima metà del ‘600 del nostro territorio cassanese: l’Oratorio di S. Antonio di Groppello d’ Adda e il complesso ciclo pittorico di Giovan Mauro Della Rovere detto il Fiamminghino.

Questo prodotto ad alta definizione ci è stato donato da Gianluca Colombi, esperto di realtà virtuale immersiva e servizi multimediali con spiegazione delle opere a cura di Piera De Maestri.

Inizia così la vostra visita virtuale a 360° e vivrete un’esperienza unica: potrete vedere da vicino i particolari della Gloria di S. Antonio della volta, percepire le pennellate e le sfumature contrastanti dei colori caldi e freddi ed entrare nei paesaggi che fanno da sfondo ai tanti miracoli di frate Antonio che conobbe San Francesco d’ Assisi e al quale le folle si rivolgevano per avere conforto dalla peste e dalle malattie del corpo e dell’ anima.